MAMMA C’E’ UN MOSTRO ALLA FINESTRA!!!

MAMMA C’E’ UN MOSTRO ALLA FINESTRA!!!

A quale mamma non è capitato di sentirselo dire?

La paura del buio fa parte del normale processo di crescita del bambino. mentre il neonato non ha paura dell’oscurità perché abituato a stare al buio nella pancia della madre, tra i 2 e i 6 anni il bambino inizia ad avere le prime percezioni di sé. Se fino ad ora si considerava un’unica entità con la mamma, ecco che ora inizia ad essere un soggetto individuale e comincia  a sentire la paura di essere abbandonato.  Ora che Daniele ha 3 anni sta cominciando ad accennare qualcosa. Con Sofia ci siamo passati quando aveva 4 anni. E quando si dice che ogni figlio è diverso… Il piccolo “vichingo”, che ha realmente paura di poche cose, per lo più con tante zampette striscianti, ultimamente vede mostri alla finestra di notte. Devo dire che non sono paure terrificanti da sconvolgerlo ma capita che si svegli e si alzi piangendo. Basta spiegarli, fargli vedere che il mostro in realtà non c’è e in genere si riaddormenta. Sofia invece intorno ai 4 anni ha sofferto di veri e propri terrori notturni, accompagnati da crisi di pianto inconsolabile e singhiozzante, disperazione e a volte perfino conati di vomito.  Non vi dico quanto fosse straziante vederla così. Daniele era nato da poco e non capivamo se questa situazione fosse una conseguenza dell’arrivo del fratellino, così abbiamo deciso di farci consigliare da una pedagogista che ci ha appunto spiegato la dinamica dei “grandi terrori” di quest’età.

Cosa fare quindi per aiutare i nostri bimbi a superare le paure? 

  1. La ROUTINE è sicuramente molto importante. Creiamo con loro una personale routine che gli permetta di essere accompagnati all’ora della nanna in modo sereno e naturale. Facciamogli capire che è normale e piacevole concludere la giornata con la nanna e che il giorno dopo avranno tempo ed energie per nuove importanti avventure. Non esistono regole riguardo la routine. Potrebbe essere lavare i denti assieme e leggere una storia, cantare una canzone o ancora fargli un massaggio con qualche olio rilassante. Io da piccoli e nel periodo di crisi di Sofia l’ho trovato davvero utilissimo con un olio da massaggio che facevo apposta per loro. In un prossimo post vi indicherò la ricetta davvero facile ed efficace.
  2. Scacciare la paura con la paura. In che senso? Narriamogli una fiaba. L’oggetto di ogni fiabaquando avevo paura del buio è proprio la paura che attraverso la narrazione e magari la nostra rielaborazione viene vissuta dal bimbo. Con la nostra narrazione saremo noi a consegnargliela e fargliela vivere, lo accompagneremo alla scoperta delle sue paure e  riconoscendole, pian piano, imparerà a superarle. Infine ogni bambino si identificherà nell’eroe buono e verrà rassicurato dal lieto fine, che gli darà la sensazione che tutto può essere superato. Io, a questo scopo, ho trovato particolarmente utile un libro molto diffuso e conosciuto che spesso viene adottato anche nelle scuole dell’infanzia come testo: “Quando avevo paura del buio” di Mireille D’Allance. E’ un libro proprio spaventoso agli occhi di un bimbo e vi dirò che Sofia era veramente combattuta tutte le sere tra non volerlo neanche vedere e costringersi ad ascoltarlo. Ma alla fine siamo riuscite a leggerlo senza timore e a sorriderne.
  3. Accendiamo un faro nella notte. Si perché è cosi di sollievo vedere quella lucina notturna rischiarare la stanza. Non costringiamo nostro figlio a stare al buio perché non gli è di nessun aiuto ad affrontare la paura.. tutt’altro! Magari scegliamo assieme a lui un punto luce simpatico e rendiamolo partecipe così che possa ricordare un momento gioioso e giocoso ogni volta che lo guarderà.
  4. Perché non mi racconti cosa hai sognato? Se al mattino il bimbo ci segnala che ha fatto un brutto sogno, è estremamente importante chiedergli di raccontarcelo e ascoltarlo con attenzione e interesse. Potremmo anche chiedergli di disegnarlo se parlarne lo spaventa troppo, con Sofia era l’unico modo per cercare di tirarlo fuori. Una volta fatto il disegno lo facevamo in mille pezzi o lo bruciavamo nel camino intimando al brutto sogno di non tornare mai più. Infine tante coccole rendevano il momento ancora più sollevante.

Cosa NON fare?

  1. Non cercare di gestire frettolosamente la situazione. Forse vorremmo una soluzione rapida perchè il nostro piccolo superi questo disagio, ma non è sempre possibile. La paura dobbiamo sentirla come la sente lui e insegnargli fin da piccoli che le emozioni non sono piatte e tutte eguali, a volte ci investono come le onde del mare. Basta solo imparare a navigarci in mezzo nel modo corretto.
  2. Non ridicolizzare la sua paura e non ricattarlo. Frasi come “Un bimbo grande come te? Dai su non fare il fifone!” di certo non aiutano. E’ sicuramente meglio fargli sentire che lo capiamo con amore magri dicendogli ” Mamma mia questo mostro che hai visto doveva essere veramente brutto! Guardiamo assieme se è andato via?” Anche ricattarlo non sortirà alcuna efficacia “Dormi se no mi arrabbio! Se dormi domani ti do un premio”. Premiarlo per non aver paura è sbagliato e inutile la paura è normale ed entro certi limiti sana. Premiamolo invece quando sarà riuscito a superarla, di questo di sicuro lo ricorderanno.
  3. Spegniamo la televisione! La nostra scoperta scioccante all’epoca fu che a scatenare una reazione così forte in Sofia da impedirle di gestire normali timori e da terrorizzarla così tanto era stato il trailer di un film! Una sera mentre eravamo distratti dalla spesa da sistemare e preparare la cena lei aveva inavvertitamente visto il trailer di un film, con scene parecchio brutte, mentre la televisione era accesa per i fatti suoi su un canale che nessuno stava peraltro guardando. Era più che altro una compagnia di sottofondo. Una pessima compagnia. Per molti mesi la televisione venne completamente bandita da casa nostra tranne un’ora al giorno in cui poteva guardare un cartone a scelta.
Immagine presa dal web

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E’ davvero molto impegnativo aiutare i nostri figli  a crescere in maniera sana ed equilibrata, avendo fiducia in sé stessi e consapevoli delle proprie potenzialità. Ed è più che mai vero in situazioni così che nessuno nasce col manuale bravo genitore. Questo è ciò che mi ciò che io ho trovato efficace per aiutare i miei figli. E voi invece? Qual è a vostra esperienza?

1 Comment

  • Rossana Rosi Posted 2 Novembre 2015 10:05

    Sai che anch’io ho utilizzato lo stesso libro con mio figlio. L’avevo trovato in vendita, proposto dopo uno spettacolino teatrale per bambini che aveva proprio come tema le paure. L’abbiamo tanto letto e guardato con attenzione e a un certo punto anche con divertimento. E’ ancora sul nostro scaffale: mio figlio non se ne vuole liberare perchè dice che fa parte della sua infanzia

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