A ormai 10 giorni da Halloween si moltiplicano spot pubblicitari, volantini di offerte e negozi e centri commerciali hanno tutti per lo più articoli a tema. C’è chi organizza party in casa o presso sale appositamente affittate e chi invece si dedica alla classica tradizione del “dolcetto o scherzetto”.
Un momento… classica tradizione per chi? Non certo noi! Questa di Halloween è una festività che non fa parte della nostra cultura e del nostro retaggio. Negli ultimi anni è arrivata fino a noi e ha preso sempre più piede portandosi dietro, se vogliamo, un discreto ritorno commerciale.
Oltre a non appartenerci, questa ricorrenza è veramente solo una forma di carnevale fuori stagione o ha anche altre implicazioni? Da dove arriva?
Di origine anglosassone, affonda le sue radici negli antichi credi druidi celti, di circa 2000 anni fa. I Celti vivevano in ciò che oggi è la Francia, l’Inghilterra, il Galles e la Scozia, e celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti ritornassero per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti.
La vigilia di Samhain e altre pratiche occulte hanno dato origine a molte delle tradizioni che oggi fanno parte di Halloween. Il nome Halloween deriva dall’inglese: il primo novembre è il giorno di tutti i Santi, in inglese “All Saints’ Day”, e la vigilia del 31 ottobre viene chiamata “All Hallowed Eve” (“vigilia di tutti i santi”), che è poi stato abbreviato in “Halloween”. Tipica della festa è la simbologia legata al mondo della morte e dell’occulto, così come l’emblema della zucca in
tagliata, derivato dal personaggio di Jack-o’-lantern, che narra del patto di un uomo col diavolo.
Molti pensano che Halloween abbia avuto origine con la festa di Ognissanti. Ma ciò non è vero. Ognissanti, che ha avuto origine nella Chiesa cattolica, veniva inizialmente celebrata in maggio. Nell’anno 834 venne spostata da maggio a ottobre al fine di sovrapporsi a un’antica festa druidica, come molto spesso è accaduto nella storia, che aveva luogo l’ultimo giorno di quel mese.
E come spesso accade Halloween non si è portato dietro solo la parte folcloristica e “divertente” ma anche quella fastidiosa e insolente perché da alcuni anni anche qui ci sono gruppetti che si preoccupano di rimanere fedeli all’originale lanciando uova contro le abitazioni.
A me non piace proprio. Non mi ha mai attirato nemmeno da ragazzina quando ancora era una cosa nuova e fondamentalmente un motivo per organizzare una festa in più con gli amici. Noi non la festeggiamo, anzi al mio piccolo vichingo, a cui peraltro non piace travestirsi nemmeno per carnevale, fa paura. “Non sono belli mamma” mi ha detto l’altro giorno “io voglio una festa con Topolino a Parigi”. Ora a parte il fatto che tutte le settimane Daniele chiede di tornare a Parigi… mi sono chiesta… PERCHE’ MAI CONVINCERLO CHE SIA QUALCOSA DA FAR NOSTRO E CHE SIA DIVERTENTE QUANDO IL SUO ISTINTO GLI SUGGERISCE GIUSTAMENTE QUALE SIA LA DIFFERENZA CON CIO’ CHE REALMENTE E’ GIOIOSO E DIVERTENTE?
Questo mi ha ulteriormente convinto della mia posizione di non voler festeggiare Halloween. Anche se qualche dubbio ogni tanto mi è venuto sulla legittimità di queste mie posizioni, specialmente di fronte alla principessa che ormai a 7 anni comincia ad avere gruppi di amichette che organizzano pigiama parties e iniziano ad avere quello strano bisogno di adeguarsi alla massa “altrimenti sei diverso”.
Con Sofia abbiamo affrontato il discorso assieme al papà e le abbiamo spiegato il perché non apprezziamo questo tipo di festa, parlandole chiaramente del significato che ha. So che un pochino è rimasta delusa, ma ha capito e non ha fatto storie anche perchè le ho offerto un’alternativa… perchè non iniziamo a pensare al Natale, dedicandoci a qualche lavoretto per le decorazioni o a dei pensierini handmade?? Non ha avuto più alcun dubbio su quale fosse la serata che preferiva trascorrere 🙂 !
Perciò nel rispetto della nostra miglior tradizione il 31 ottobre sigilleremo porte e finestre e staccheremo i campanelli, arrostiremo castagne nel camino e daremo sfogo alla creatività.
E voi invece di Halloween cosa ne pensate?
Elisa
3 Comments
Ciao Elisa! Condivido il tuo pensiero. Non ho mai festeggiato Halloween quando vi è I in Italia. Certo ora è diverso, vivo in America! I primi anni mi ha affascinato, ma ora che ho un bambino, americano, è una tradizione importante, perché questa è la sua cultura. Diciamo Che il punto di vista è cambiato. Grazie per l’articolo interessante. Baci
Ciao Ale! Grazie per la tua esperienza…hai perfettamente ragione e mentre lo scrivevo pensavo proprio a te. Certo che è diverso, fa parte della cultura e della tradizione in cui è nato e crescerà tuo figlio. Non essendo parte di noi non viene vissuta come in America. I genitori, almeno qui dove vivo io, non tutti accompagnano i figli anche se per me ancora piccoli e spesso risultano insistenti e sgarbati, i più grandicelli passano a suonare anche dopo le 22,00… Probabilmente la mia zona è particolarmente sfortunata da questo punto di vista.
Grazie a te per averlo letto.
Un abbraccio.
Anche a me non è mai piaciuta. Forse perchè ai miei tempi non si usava e quindi anch’io non ce l’ho nei miei ricordi. Ho lasciato che fosse mio figlio a decidere e lui non si è mai mostrato più di tanto interessato alla cosa. La zucca intagliata, le candele accese … quello sì; ma più che altro era una scusa per tenersi occupato a fare lavoretti o creare un’atmosfera che portasse un po’ di gioia e mistero. Quando c’è da festeggiare, si sa, i bambini son sempre pronti 😀 – Adesso ha 17 anni, ma non si è pentito. Il Natale invece … quello sì che è la vera festa! Per quello rimaniamo sempre bambini.
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